ulla
formazione politica di Lagorio hanno avuto un peso determinante
i gravi eventi della guerra, lo sfacelo dello Stato italiano
all�armistizio del settembre 1943, la Resistenza. Gli autori di
cui in quegli anni ha potuto intravedere opere e vicende
appartengono tutti all�area culturale e politica che si stava
raccogliendo attorno al partito d�azione, da Gaetano Salvemini a
Guido Dorso, da Guido Calogero a Emilio Lussu. Piero Calamandrei
e �il Ponte?hanno poi fatto il resto. Le stesse letture
dell�immediato dopoguerra legano Lagorio ai gruppi che
pubblicano riviste come �Lo Stato Moderno?di Mario Paggi, �La
Nuova Europa?di Luigi Salvatorelli, �Il Mondo?di Mario
Pannunzio, �Italia Socialista�di Paolo Vittorelli e �Europa
Socialista?di Ignazio Silone. E tuttavia anche un tentativo
come quello di Elio Vittorini che con �Il Politecnico?mirava a
coniugare comunismo e libert?ha trovato in Lagorio per anni un
osservatore e un lettore attento e affezionato. Come pi?tardi ?
accaduto con la dissidenza comunista di Aldo Cucchi e Valdo
Magnani e il giornale �Risorgimento Socialista?aperto anche ai
socialisti che non si riconoscevano n?nel frontismo di Nenni n?
nel centrismo di Saragat.
Il primo richiamo politico concreto per Lelio Lagorio ?comunque
venuto dalle lotte civili accesesi nelle settimane
immediatamente successive alla Liberazione. Nella zona di
Volterra, dove risiedeva ed era in collegamento col CLN, si
avvicin?al blocco delle sinistre e scrisse sul giornale locale
della coalizione antifascista, diretto da Carlo Cassola. Di quel
sodalizio c�� un ricordo che Lagorio ha voluto appuntare pi?
tardi scrivendo per il giornale �L�Arno-Duemila?di Giuseppe
Maranini il racconto �Il compagno Zero?(1947).
Il primo impegno militante tuttavia ?stato il federalismo
europeo elaborato in Italia dalla scuola di Altiero Spinelli,
Ernesto Rossi e Eugenio Colorni. Ader?nel 1948 al Movimento
federalista europeo (MFE) dove prese posto accanto alle correnti
ispirate dal partito d�azione e dai liberali del �Mondo? E?
stato segretario provinciale del MFE e vice-segretario
regionale. Quando venne sul tappeto il progetto di Comunit?
europea di difesa (CED) e di riarmo della Germania (1952),
divent?uno degli animatori nazionali della opposizione di
sinistra al leader federalista Altiero Spinelli che patrocinava
la CED. Sconfitto al congresso nazionale del MFE di Genova
(giugno 1954), Lagorio si ritir?dal movimento. Due mesi dopo il
premier francese Mend�s France faceva seppellire la CED con un
voto del Parlamento a Parigi e l�evento apriva nuove prospettive
anche per la vita politica interna italiana.
Nel frattempo aveva aderito a Unit?Popolare (1953), la
formazione politica guidata da Ferruccio Parri, Piero
Calamandrei, Tristano Codignola, Antonio Greppi, Gaetano Pieraccini il sindaco della Liberazione a Firenze e da Giuseppe
Faravelli e Ugo Guido
Mondolfo continuatori della rivista di
Turati �Critica Sociale? Unit?Popolare raggruppava i
socialisti autonomisti, i radicali e i repubblicani che erano
indipendenti rispetto al blocco delle sinistre ma contrari allo
schieramento centrista capeggiato da Alcide De Gasperi.
Partecip?alla infiammata campagna del 1953 contro la nuova
legge elettorale maggioritaria, detta �legge truffa? ma non
accett?la candidatura al Parlamento offertagli dai dirigenti di
Unit?Popolare.
Eletto segretario provinciale di UP a Firenze patrocin?una
apertura verso il PSI che, sotto la guida di Pietro Nenni, stava
prendendo le distanze dalla decennale politica di unit?delle
sinistre (�frontismo?. Dopo il congresso socialista di Torino
(marzo-aprile 1955) a conclusione del quale era stata lanciata
la politica di dialogo con la DC, propose a UP di partecipare a
tale processo aderendo al PSI. Rimasto in minoranza si dimise da
UP e chiese l�iscrizione al PSI (maggio 1955). UP entrer?nel
PSI due anni dopo. |
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