Firenze.
Scuole elementari �Regina Margherita� nel viale omonimo oggi Lavagnini (maestre Cappellini e Paradisi) e �Antonio Meucci� in
piazza S. Maria Maggiore (maestro Marcori di cui Lagorio ha un
affettuoso ricordo nel libro di Antonio Tajani, �Il Granduca�.
Direttore della scuola Meucci, a quel tempo, era Piero Bargellini che diverr� sindaco di Firenze e con Lelio Lagorio,
suo vice in Comune, si segnaler� nella lotta della citt� contro
la grande inondazione del 1966). Poi R.Ginnasio-Liceo classico
Galileo in via Martelli (preside Giuseppe Fatini) dove ebbe
compagni Giovanni Spadolini, futuro primo ministro della
Repubblica, Leone Piccioni, Giulio Cattaneo, Renato Pachetti,
Giulio De Angelis futuri protagonisti di primo piano della
cultura italiana. Fu per molti anni designato come capo-classe (cfr.
gli Annuari del R. Ginnasio-Liceo di quel tempo).
Nell�autunno 1942, quando
frequentava la 3.a liceo, il padre, colonnello dell�esercito in
procinto di essere inviato sul fronte africano col XXX corpo
della I Armata comandata dal generale Giovanni Messe (che
diventer� Maresciallo d�Italia proprio per la brillante e tenace
resistenza della sua Armata in Tunisia e successivamente
comander� l�esercito italiano nella Guerra di Liberazione),
dispose che per evitare i rischi dei grandi bombardamenti aerei
anglo-americani la famiglia lasciasse Firenze e riparasse nella
casa di campagna. Cos� Lelio Lagorio termin� le scuole superiori
a Volterra (1943) presso il R. Liceo classico Carducci.
Si iscrisse successivamente alla
facolt� di giurisprudenza dell�Universit� di Firenze dove
consegu� la laurea in legge discutendo col professore Piero
Calamandrei una tesi sul diritto costituzionale di resistenza
(1947) e meritando il massimo dei voti e lode. Ha fatto poi
studi di scienze politiche presso la facolt� universitaria
fiorentina �Cesare Alfieri�.
Status militare Da
ragazzo, durante il regime fascista, dal 1937 al 1942 ha
prestato il servizio premilitare obbligatorio nell�impegnativo e
selezionato squadrone cavalleggeri di Firenze. A diciotto anni,
chiamato alle armi dal governo della Repubblica Sociale Italiana
(autunno 1943), Lelio Lagorio che nella primavera precedente era
gi� stato diffidato dalla questura di Pisa per attivit� di
contestazione contro il regime fu renitente alla leva militare e
entrato nella clandestinit� collabor� col Comitato di
liberazione nazionale (CLN) di Volterra. Chiamato nuovamente
sotto le armi nel 1950, dopo breve arruolamento trascorso
all�Ospedale militare di Firenze, venne posto in congedo
illimitato. A quel tempo, ai fini del servizio militare, veniva
calcolato anche il reclutamento (prestato o rifiutato) disposto
dalla Repubblica Sociale Italiana. |
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