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elezioni del 1979 Lagorio - dimessosi dalla carica di presidente
della Toscana per assumere a Roma l�incarico di responsabile
della politica del PSI per la giustizia, gli interni e la difesa
in quella specie di �governo ombra� costituito allora dal
segretario socialista Bettino Craxi � fu eletto al Parlamento
come capolista del PSI nella XIV circoscrizione
Firenze-Prato-Pistoia con un numero di voti di preferenza mai
raggiunto in precedenza dai candidati socialisti in quel
collegio.
L�anno dopo (aprile 1980)
divenne ministro della Difesa nel secondo governo Cossiga e in
tale incarico fu riconfermato nei successivi quattro governi (Forlani,
Spadolini I e II, Fanfani). Rieletto nelle elezioni politiche
del 1983 con un numero di preferenze fortemente accresciuto,
quando Craxi assunse la guida del governo (estate 1983) fu
ministro del Turismo e dello Spettacolo. Nel 1986, al momento
della formazione del secondo governo Craxi, lasci� a sua
richiesta il ministero, scelse il lavoro parlamentare, venne
eletto presidente del gruppo socialista alla Camera dei deputati
e lo guid� nei mesi agitati che precedettero la caduta del
ministero Craxi. In quel frangente di lotte di tutti contro
tutti si adoper� perch� non andasse in frantumi la
collaborazione tra socialisti, laici e cattolici contrastando
anche le spinte opposte che si profilarono all'interno del PSI.
Un resoconto dettagliato di quel tempo si ritrova nel diario
pubblicato qualche anno dopo col titolo "L'ultima
Italia".
Nuovamente confermato deputato
nella competizione politica del 1987, durante la quale dovette
fronteggiare nella sua circoscrizione elettorale le negative
conseguenze di una frattura nella corrente
riformista-autonomista di cui era esponente, fu presidente della
Commissione Difesa alla Camera dei deputati e fece parte del
Comitato parlamentare per i servizi di informazione e sicurezza
e per il segreto di Stato (1987-1989). Alla Camera gest� il
complesso e contestato affare del trasferimento dalla Spagna
all�Italia di una flotta aerea americana da combattimento,
trasferimento che spostando molto pi� a ridosso della frontiera
orientale della NATO una grande base militare dell�Occidente
aveva suscitato incomprensioni e allarmi perch� poteva influire
negativamente sul processo internazionale di distensione allora
agli inizi. In sede di Comitato per i servizi segreti, risolse
il polemico caso di Sigonella che stava complicando i rapporti
fra i partiti laici della maggioranza parlamentare.
Nel 1989 il partito socialista
lo present� candidato alle elezioni per il terzo Parlamento
europeo e nell�assemblea di Bruxelles e Strasburgo rappresent�
per cinque anni (1989-1994) l�Italia centrale. Fu presidente
degli eurodeputati socialisti italiani, vice-presidente del
gruppo parlamentare socialista europeo, vice-presidente
dell�Unione dei partiti socialisti della Comunit� europea
(nella lunga storia dell'Unione dei socialisti europei, Lagorio
� stato il primo socialista italiano ad essere eletto
nell'Ufficio di presidenza dell'Unione che allora era un organo
ristretto, composto di soli 4 esponenti e i partiti aderenti
all'Unione erano 28: Congresso di Berlino 1990).
Rifiut� invece la proposta di Bettino Craxi di assumere anche la
vice-presidenza del Parlamento. Sui cinque anni di lavoro
parlamentare di Lagorio in Europa il gruppo parlamentare
socialista del Parlamento europeo ha pubblicato una dettagliata
relazione che � stata inserita nel volume A.A. MOLA, Lelio
Lagorio, Roma, 1994.
Nel 1992, come responsabile
della Sezione Esteri del PSI segu� in varie sedi europee la
questione dell�ammissione del PDS nell�Internazionale
socialista, e contribu� a far redigere quella decisione della
presidenza della
Internazionale
in base alla quale l�Internazionale stessa garantiva che
sarebbe sempre intervenuta in Italia nel caso di nuovi contrasti
fra PSI e PDS. Tale garanzia and� perduta nei mesi convulsi del
terremoto politico-giudiziario italiano degli Anni Novanta. In
proposito ha pubblicato su �Le ragioni del Socialismo�,
rivista diretta da Emanuele Macaluso, un lungo saggio intitolato
�Quando il PDS entr� nell�Internazionale socialista�
(1998).
Nella primavera 1994 l�ultimo
segretario del PSI, Ottaviano Del Turco, gli offr� una nuova
elezione al Parlamento europeo come capolista nell�Italia
centrale assieme al repubblicano Enzo Bianco che poco dopo
diventer� ministro dell�Interno. Per Lagorio, che era ormai l�unico
esponente della vecchia direzione socialista rimasto
sulla breccia dopo l�uragano di Tangentopoli, la rielezione a
Bruxelles-Strasburgo sarebbe stata la quinta legislatura
parlamentare. Ma rifiut�. Al suo posto venne candidato il
giovane segretario del PSI toscano, Riccardo Nencini, che
sostenuto anche da Lagorio sopravanz� Bianco e fu eletto
agevolmente.
Sulle esperienze parlamentari e
politiche degli Anni Ottanta ha pubblicato: �Appunti 1978-1981.
Difesa dello Stato moderno�, �L�ultima Italia� (il suo diario
politico di quel tempo), �L�ultima sfida: gli euromissili� (una
ricostruzione degli eventi che determinarono una svolta nella
politica interna e internazionale) e �Ricordi del Corno d�Africa
e dintorni nella fase finale della guerra fredda�.
Intervenendo nel dibattito
storico-ideologico di quegli anni ha scritto, con Giancarlo
Lehner, �Turati e Gramsci per il socialismo: due dentro ad un
fuoco� (1987), un saggio col quale, rivendicata la superiorit�
storica del socialismo riformista, proponeva il superamento
delle lacerazioni a sinistra e l�avvento di un �partito
rooseveltiano� della sinistra italiana.
Sulle drammatiche vicende politiche degli anni Novanta cha hanno
portato alla caduta della Prima Repubblica e alla fine del
partito socialista italiano ha pubblicato nel 2004 un libro di
memorie e commenti intitolato
"L'esplosione. Storia della disgregazione del PSI".
Per una ricostruzione della situazione politica degli Anni
Ottanta, vedi anche il libro "L'ora di
Austerlitz" (2005) dove Lagorio analizza il cambiamento
che si verific� nel Paese quando venne superata la fase di
"compromesso storico" e si formarono governi di nuovo
tipo con una crescente influenza delle forze laico-socialiste.
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