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er molti anni, dopo l�ingresso nel partito socialista, ?stato un attivo agitatore di base ed ha partecipato a tutte le lotte politiche e sociali del movimento operaio e contadino della provincia di Firenze. Il PSI lo mise ben presto alla prova affidandogli qualche incarico. Divenne cos?responsabile della sezione enti locali della federazione socialista fiorentina - che si occupava della politica e delle alleanze del partito nei Comuni della provincia - e assunse la guida dell�antico giornale fiorentino �La Difesa?che trasform?in uno strumento politico e culturale di autonomismo socialista. Candidato di pura facciata alla elezioni politiche del 1958, raccolse un alto numero di preferenze che stup?i dirigenti del partito. Fu quindi eletto vice-segretario della federazione provinciale di Firenze (segretario il senatore Luigi Mariotti, futuro ministro della Sanit? e si segnal?nell�estate del 1960 durante le tumultuose giornate della crisi Tambroni. Fu lui che, per scongiurare a Firenze i luttuosi incidenti che avevano insanguinato tante altre citt? intim?al prefetto Adami, che accett? di non obbedire all�ordine del ministero dell�Interno che imponeva l�impiego della forza pubblica contro i manifestanti scesi in piazza per invocare le dimissioni del governo.

Intanto, si erano ricostituite nel PSI le correnti interne (1959) e Lagorio aveva aderito alla corrente autonomista ispirata da Pietro Nenni.

Vinte le elezioni amministrative del novembre 1960, divenne vice-presidente della Provincia di Firenze in una giunta di socialisti e comunisti. Eletto segretario della federazione del PSI nel 1963, guid?il partito nelle elezioni politiche e amministrative di quegli anni. Successe a Giorgio La Pira nella carica di sindaco di Firenze (1965).

Chiamato a far parte - alla met? degli Anni Sessanta - del comitato centrale dell�unificazione socialista (PSI-PSDI), quando i due partiti di l?a poco si separarono un�altra volta (1969), decideva di rimanere con Nenni nella �vecchia casa?(PSI) ed entrava nella sua Direzione nazionale dove ?rimasto per venticinque anni fino allo scioglimento del partito (1994).

A s�guito della scissione del 1969 le frazioni centriste e massimaliste avevano conquistato la maggioranza nel PSI. Venne allora ricostituita una corrente autonomista che si richiamava a Pietro Nenni e Lagorio ne fu un esponente nazionale assieme a Zagari, Corona, Cattani, Amadei, Craxi, Usvardi, Fortuna e Formica. Qualche anno dopo, fu questa corrente ad esprimere la candidatura del lombardo Craxi a segretario del partito (comitato centrale del Midas nel 1976) e, in quella occasione, il toscano Lagorio e il pugliese Rino Formica furono i soli a rappresentare le istanze degli autonomisti nella nuova direzione nazionale del partito. Lombardia, Toscana e Puglia erano infatti divenute le regioni di maggior forza di quell�autonomismo socialista che prevarr? lungamente negli anni seguenti.
Come membro della direzione socialista capeggi?a Firenze e in Toscana le liste socialiste nelle elezioni regionali del 1970 e 1975 (che lo portarono e confermarono alla presidenza della Regione Toscana), nelle competizioni politiche del 1979, 1983 e 1987 nelle quali venne eletto deputato al Parlamento, e nelle elezioni europee del 1989 con le quali entr?anche nel Parlamento europeo.

Nella direzione socialista, in epoche successive, ?stato responsabile della politica regionale, poi della Sezione Problemi dello Stato (interni, giustizia, difesa, diritti civili), in s�guito dell�Ufficio Europa e infine della Sezione Esteri. Con le due ultime responsabilit??entrato a far parte della segreteria nazionale del partito (1989-1993). Quando dirigeva la sezione Problemi dello Stato ha promosso due convegni internazionali i cui atti sono stati raccolti in volume: �Polizia e popolo nella lotta politica in Italia e in Europa?e �Una crociata per la giustizia? Nello stesso periodo ha fondato a Roma, assieme a Aldo Aniasi e Massimo Severo Giannini, il Centro Studi �Lo Stato Moderno?che per alcuni anni ha raccolto attorno ad un progetto di riforme istituzionali le migliori energie culturali di simpatie socialiste. Fu Lagorio a presentare e illustrare nel comitato centrale del PSI (1979) il progetto di �Grande Riforma? dello Stato che avrebbe dominato a lungo il dibattito politico nazionale e caratterizzato la leadership di Bettino Craxi.

Nelle convulse settimane seguite alle drammatiche dimissioni di Craxi da segretario del PSI (1993), il gruppo dirigente centrale socialista prese in considerazione anche il nome di Lagorio per succedere al leader caduto e poi come direttore dell��Avanti!?

Sulla vita vissuta nel PSI e sui temi e i problemi del socialismo italiano Lagorio ?tornato pi?volte con i suoi scritti (vedi il paragrafo "Pubblicazioni" in questo spazio web). Ma qui in particolare si possono ricordare sia il volume "Turati e Gramsci per il socialismo" (1987), sia le pagine dedicate espressamente al PSI degli Anni Settanta e Ottanta nel volume "L'ultima Italia" (1991), sia l'analisi sulle cause della fine del partito ("L'Esplosione", 2004). Nel 2008 e' apparsa col titolo "Cronache di lotta socialista a Firenze" una lunga testimonianza sulla storia del socialismo fiorentino dai tempi del fascismo fino alla fine del Novecento. Tale scritto e' raccolto nell'opera curata da Luigi Lotti "Il socialismo fiorentino dalla Liberazione alla crisi dei partiti. 1944-1994".